Ultim’Ora III/301 – Dovremmo abbandonare le bombolette spray? Come il benzene ha contaminato i prodotti di bellezza aerosol.
I camionisti che sostengono Bolsonaro rimangono sulle autostrade di Rio.
I sostenitori di Bolsonaro cercano di “paralizzare” il Brasile per giustificare un eventuale intervento militare che ribalti i risultati delle elezioni. [O Dia]
Bolsonaro non commenta la vittoria di Lula, ma autorizza il passaggio dei poteri.
Dopo un breve discorso del presidente, il primo ministro, Ciro Nogueira, ha affermato che il presidente ha autorizzato il passaggio di governo, che dovrebbe iniziare giovedì. [O Povo]
L’estrema destra celebra la conquista di 15 seggi. [The Times of Israel]
Elezioni in Danimarca: i socialdemocratici sono in testa ma non hanno la maggioranza.
Il partito di Mette Frederiksen prevedeva di conquistare circa il 23% dei voti, il che potrebbe avrebbe reso l’ex primo ministro Løkke Rasmussen l’ago della bilancia”. [The Guardian]
Critiche al ministro degli interni britannico che ha definito “invasione” quella dei migranti che attraversano la Manica su piccole imbarcazioni. L’attuazione dell’accordo di recesso dalla Brexit minaccia i diritti di coloro che hanno uno “status consolidato”. [The Guardian]
Dozzine di etiopi trovati in una fossa comune del Malawi, probabilmente morti soffocati.
Si tratterebbe di 29 adulti trasportati segretamente in Sud Africa seguendo la pericolosa “rotta meridionale”. [The Guardian]
Alla vigilia delle elezioni di mezzo mandato, il capo della corte suprema degli Stati Uniti, John Roberts, ha sospeso temporaneamente la consegna delle dichiarazioni dei redditi di Donald Trump a una commissione del Congresso. La mossa ritarda ulteriormente la richiesta di supervisione da parte della Camera, proprio mentre incombono le elezioni. [CNBC]
La Cina ha già completato l’assemblaggio della sua stazione spaziale.
Dopo l’attracco della terza parte, la stazione di Tiangong è funzionante, consentendo alla Cina di mantenere una presenza umana stabile nello spazio. [Le Monde]
La nipote del magnate del petrolio J. Paul Getty mostra pubblicamente il suo sostegno alle azioni spettacolari portate avanti nei musei dagli attivisti del gruppo Just Stop Oil. [Le Monde]
In Libano, il crepuscolo del generale Aoun.
Dopo sei anni alla guida di una nazione in crisi, il leader cristiano lascia vacante il suo seggio di presidente. [Le Monde]
Mali: testimoni accusano esercito e “soldati bianchi” della morte di civili nel centro del paese.
Mentre proseguono i combattimenti tra gruppi jihadisti rivali nel nord del Mali, cresce la preoccupazione delle associazioni comunitarie nel centro del paese. Almeno 13 civili sono stati uccisi nella regione di Mopti da uomini armati probabilmente facenti parte dell’esercito e del gruppo russo Wagner. [rfi]
I dirigenti del Bureau of Industry and Security (BIS) presso l’ambasciata degli Stati Uniti a Pechino si sono improvvisamente impegnati dopo il passaggio al regime di controllo delle esportazioni in ottobre. Questa settimana è prevista la visita a Wuhan, dove hanno sede alcuni dei principali produttori di semiconduttori della nazione, di un delegato della BRI. [South China Morning Post]
Gli ucraini della regione meridionale occupata di Kherson sono costretti ad abbandonare le proprie case dopo che i funzionari insediati dalla Russia hanno allargato l’area da cui è stato ordinato ai civili di partire mentre le truppe di Mosca si affrettano a fortificare le posizioni difensive. [The New York Times]
L’America delle grandi corporazioni ha un messaggio preciso per la Fed. È scritto chiaramente tra le righe dei loro rapporti sugli utili trimestrali. [The New York Times]
Negli ultimi 18 mesi, diverse importanti società di prodotti di consumo, tra cui Unilever, Procter & Gamble e Johnson & Johnson, hanno annunciato almeno 10 richiami di noti marchi di aerosol. Il motivo: i prodotti contenevano elevate quantità di benzene, una sostanza chimica nota per provocare il cancro e compromettere il sistema immunitario. [The Washington Post]
I lavoratori statunitensi sono sempre meno produttivi. Nessuno sa perché.
Dirigenti d’impresa ed economisti sono preoccupati dal peggior calo della produttività statunitense dal 1947. [The Washington Post]
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