Ultim’Ora – V – 238 – I tagli ai tassi di interesse non sono sufficienti per risolvere la crisi globale degli alloggi.
Caracas al buio: il governo Maduro parla di “sabotaggio”.
Dopo aver trascorso la notte al buio, questo venerdì i venezuelani si sono svegliati senza corrente elettrica. In passato il Venezuela ha subito regolari interruzioni dell’alimentazione elettrica, che il governo ha quasi sempre attribuito ai suoi oppositori. [El Universal]
Eletto a gennaio a sorpresa, Bernando Arévalo deve affrontare la guerra spietata mossa contro di lui dal “patto dei corrotti”, un’alleanza informale di politici, oligarchi e imprenditori legati alla criminalità organizzata. I maggiori attacchi ad Arévalo sono mossi dalla procuratrice generale Consuelo Porras. [El Tiempo]
Lula dice che Musk deve rispettare le leggi brasiliane: “Ma chi crede di essere?”
Il presidente Luiz Inácio Lula da Silva critica la mancanza di rispetto da parte del miliardario Elon Musk, proprietario della rete sociale X, nei confronti delle decisioni della Corte Suprema Federale (STF). Se non comunica chi è il responsabile dell’ufficio brasiliano della rete, la piattaforma rischia l’oscuramento in tutto il Brasile. [Correio Braziliense]
Scoperte delle scimmie che si chiamano per nome.
Le scimmie marmosette comunicano chiamandosi per nome, unendosi a una lista molto breve di specie (otre agli uomini, i delfini e gli elefanti) che condividono tale comportamento. La scoperta, fatta da un team dell’Università Ebraica, è delineata in uno studio pubblicato sulla rivista Science. [CNN]
Il programma aveva portato ogni mese negli Stati Uniti fino a 30.000 migranti da quelle quattro nazioni con permessi di lavoro di due anni, a condizione che superassero un processo di verifica. Quando il programma è stato sospeso, c’era quasi mezzo milione di migranti che avevano già ricevuto l’autorizzazione a trasferirsi negli USA. [New York Post]
La Sounion trasportava circa 1 milione di barili di petrolio quando gli Houthi l’hanno inizialmente attaccata il 21 agosto con armi leggere, proiettili e una barca-drone. [Associated Press]
Il capo di Hamas a Jenin e altri 2 agenti uccisi in un attacco con drone dell’IDF e in una sparatoria. [The Times of Israel]
L’esercito russo teme per i suoi segreti dopo l’arresto del fondatore di Telegram.
Le autorità russe hanno reagito con insolita furia all’arresto del fondatore di Telegram Pavel Durov da parte delle autorità francesi. La piattaforma, infatti, era diventata uno strumento di comunicazione fondamentale per le forze russe in Ucraina. I soldati e le spie russe dipendono da essa per le comunicazioni sul campo di battaglia, comprese le istruzioni per l’artiglieria, il coordinamento dei movimenti e la raccolta di informazioni. [The Wall Street Journal.]
L’ex presidente Donald Trump ha chiesto a una corte federale di Manhattan di bloccare e rinviare la sua condanna penale del 18 settembre. Se la corte federale acconsente, Trump vuole anche che stabilisca un calendario per far sì che i 34 verdetti di colpevolezza contro di lui vengano respinti e l’intero caso archiviato. Il 30 maggio una giuria di Manhattan composta da 12 membri ha concluso all’unanimità che Trump ha falsificato documenti aziendali 34 volte per coprire lo scandalo sessuale e interferire illecitamente nelle elezioni del 2016. [USA Today]
Gli esperti di sanità pubblica denunciano “l’eccessiva fiducia nelle proprie capacità” e le leggi restrittive che potrebbero rendere il prossimo focolaio più letale. L’influenza aviaria continua a diffondersi nelle fattorie americane, e rischia di diventare una pandemia. [The Guardian]
Elezioni presidenziali tunisine del prossimo sei ottobre: alla fine i candidati saranno sei.
Dopo aver accolto, il 27 agosto, il ricorso del fondatore del movimento Lavoro e Realizzazione, Abdellatif Mekki, ex leader di Ennahdha e ministro della sanità, e respinto la candidatura di Neji Jalloul, il tribunale amministrativo ha escluso il presidente del Partito Destouriano Libero (PDL), attualmente in carcere, e l’indipendente Béchir Aouani. Ha accolto invece gli appelli dell’ex ministro Mondher Zenaidi e di Imed Daïmi, ex deputato conservatore e presidente del partito El-Harak. I tre candidati convalidati si aggiungono ai tre nomi già noti: ovviamente il presidente Kaïs Saïed, oltre al segretario generale del partito Echaâb, Zouhair Maghzaoui, e all’ex deputato e uomo d’affari Ayachi Zammel. [Jeune Afrique]
Pakistan: aumentano i matrimoni forzati a causa dei cambiamenti climatici.
Sono sempre di più le famiglie che, avendo perso la terra a causa di insoliti monsoni, costringono le figlie, spesso molto giovani, a sposarsi per incassare una dote e poter sfamare il resto della famiglia. [Le Monde]
I paramilitari russi della Brigata degli Orsi lasciano il Burkina Faso.
Il gruppo, composto da un centinaio di uomini, arrivato a Ouagadougou in maggio, assicurava la protezione di alcune personalità, tra cui probabilmente quella del capo della giunta, il capitano Ibrahim Traoré. [Le Monde]
Mentre la campagna elettorale partita il 15 agosto si trascina tra la diffusa indifferenza, decine di persone, tra cui semplici utenti di internet, attivisti e dirigenti politici sono state arrestate. [Le Monde]
La caduta in disgrazia di Ko Wen-je del Partito Popolare di Taiwan.
Il potere corrompe. Il presidente del Partito Popolare di Taiwan è nella bufera per l’approvazione dello sviluppo di un centro commerciale quando era sindaco di Taipei. [Taipei Times]
Negli USA, il dibattito su Gaza riapre le divisioni tra lavoratori di sinistra e leader sindacali.
La Convention nazionale democratica della scorsa settimana ha fatto emergere divergenze sulla guerra a Gaza che potrebbero ampliare le fratture tra attivisti e dirigenti sindacali. [The New York Times]
I tagli ai tassi di interesse non sono sufficienti per risolvere la crisi globale degli alloggi.
I banchieri centrali stanno abbassando i costi dei mutui, ma ciò non sarà una panacea per risolvere la diffusa mancanza di alloggi a prezzi accessibili. [The New York Times]
Dopo anni di ricerche, la Cambogia celebra il ritorno dei suoi “dei”.
Decenni dopo essere stati saccheggiati, reperti provenienti da musei e collezioni di tutto il mondo sono stati rimpatriati con una sontuosa cerimonia e un’esposizione museale. [The New York Times]
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