Ultim’Ora – V – 213 – I mercati azionari scoprono che il re potrebbe essere nudo.

Nove dipendenti dell’UNRWA sarebbero stati coinvolti nell’attacco del 7 ottobre, rivela l’ONU che li licenzia.

Nove collaboratori dell’Agenzia delle Nazioni Unite per il soccorso e l’occupazione dei rifugiati palestinesi (UNRWA) sarebbero coinvolti nell’attacco di Hamas del 7 ottobre 2023 contro Israele, affermano le Nazioni Unite dopo un’approfondita indagine interna. [The Jerusalem Post]

Il dilemma dell’Iran: come vendicare i dirigenti di Hamas morti senza suicidarsi.

Israele, Iran e Hezbollah sono intrappolati in una guerra di immagine, ma la complessa matematica della vendetta e della deterrenza può essere facilmente calcolata male e scatenare una guerra su vasta scala. [Haaretz]

Bangladesh: la dittatrice fugge, lasciandosi alle spalle un vuoto pericoloso.

le televisioni trasmettono immagini di un elicottero che si alza dalla residenza di Sheikh Hasina, prima ministra del paese fino a pochi minuti prima. L’elicottero trasporta lei e sua sorella “in salvo”, senza precisare dove. Poco dopo appaiono immagini di manifestanti in tripudio che invadono la residenza di Hasina, si rilassano nel suo letto e scappano con animali domestici e mobili. Altri filmati mostrano cittadini che ballano per le strade di Dhaka. In un discorso alla nazione, il generale Waker-uz-Zaman, capo dell’esercito, conferma che Sheikh Hasina si era dimessa, che il parlamento sarebbe stato sciolto e che sarebbe stato formato un governo ad interim. Gli studenti sono sul chi vive, perché i militari preoccupano. Ma i generali potrebbero avere l’ultima parola. [Dhaka Tribune]

L’esercito statunitense consegna l’ultima base alle autorità del Niger.

Gli Stati Uniti consegnano la loro ultima base militare in Niger, prima della scadenza del 15 settembre per la completa evacuazione delle forze statunitensi in base a un accordo con le autorità nigerine. La base aerea 201 nella città di Agadez è uno dei due centri che gli Stati Uniti hanno utilizzato per le operazioni antiterrorismo in Niger. Il mese scorso, le truppe statunitensi si sono ritirate dalla base aerea 101, una piccola base di droni nella capitale del Niger, Niamey. [AfricaNews]

I ribelli della Papua uccidono un pilota di elicottero neozelandese.

I ribelli separatisti nella regione più orientale dell’Indonesia, la Papua, hanno ucciso un pilota di elicottero neozelandese, afferma la polizia, aggiungendo che i quattro passeggeri a bordo dell’aereo sono salvi. Il pilota è stato ucciso subito dopo il suo atterraggio in un’area isolata, quasi 18 mesi dopo il rapimento da parte dei ribelli di un altro pilota neozelandese, Phillip Mehrtens, ancora prigioniero. [New Zealand Herald]

Il Mali rompe i rapporti diplomatici con l’Ucraina per la controversia sull’attacco al gruppo Wagner.

La mossa segue i commenti d’un funzionario di Kiev sugli attacchi alla fine del mese scorso contro soldati e mercenari maliani del gruppo russo Wagner. [Al Jazeera]

In Nigeria si protesta per la fame: ad Abuja gli uffici del governo federale restano deserti mentre i dimostranti rimangono inflessibili sulle loro richieste.

Nella Capitale Federale, Abuja, nel quinto giorno di proteste a livello nazionale, si assiste ad una lenta ripresa del traffico automobilistico, indice di un graduale ritorno alla normalità. [Vanguard]

Tailandia: il partito progressista Phak Kao Klai (in inglese Move Forward) potrebbe essere sciolto

Il possibile scioglimento del partito, che preoccupa i senatori thailandesi, segnerebbe un altro passo indietro della democrazia nel paese. [Bangkok Post]

Trump conta sull’estremismo religioso per dare forza agli evangelici di destra.

L’ex presidente cerca l’appoggio dei nazionalisti cristiani, mentre l’ufficializzazione della candidatura di Kamala Harris per il partito democratico gli lancia una sfida difficile. [The Guardian]

Dnipro subisce le conseguenze della sanguinosa guerra russa.

La città ucraina di un milione d’abitanti è l’obiettivo di una serie di attacchi aerei mortali apparentemente mirati a terrorizzare popolazione. [The Guardian]

Il congresso colombiano discute sul divieto di vendita dei ricordini turistici che hanno per oggetto il signore della droga Pablo Escobar.

I venditori di ricordini turistici criticano la proposta, ma coloro che vogliono liberarsi dell’immagine del boss mafioso la elogiano. [The Guardian]

L’indice Dow perde più di 1000 punti mentre l’ondata globale di svendite non s’arresta.

La turbolenza è iniziata in Giappone ma si è subito ripercorsa in Europa e negli Stati Uniti. Il Nikkei è crollato del 12%, la perdita più alta dopo il lunedì nero del 1987. Negli Usa, le preoccupazioni per il raffreddamento dell’economia hanno portato a una crisi del mercato, con il Nasdaq e l’S&P 500 in calo di almeno il 3%. Le perdite sono state più pesanti per le azioni tecnologiche, con Nvidia, Tesla e Apple mediamente in calo del 4%. [The Wall Street Journal.]

I mercati azionari temono una recessione e crollano

I deludenti dati sull’occupazione statunitense hanno innescato un crollo dei mercati finanziari. La Federal Reserve, troppo lenta nell’abbassare i tassi di riferimento, è sotto il fuoco delle critiche. [Le Monde]

Elezioni presidenziali americane: come i democratici stanno scegliendo il compagno di corsa di Kamala Harris.

Il nome dell’eletto potrebbe essere rivelato lunedì, alla vigilia di una grande tournée elettorale che inizierà martedì in Pennsylvania e mercoledì in Wisconsin, due stati decisivi. [Le Monde]

L’insalata di Cesare compie 100 anni. Non l’ha inventata il fondatore dell’impero romano, ma un altro Cesare di cognome Cardini, un cuoco lombardo che viveva in Messico.

Simbolo delizioso dell’immigrazione, l’insalata Caesar, o Caesar salad (pronuncia: ˌsiː.zə ˈsæl.əd) per coloro che tengono a far sapere che conoscono l’inglese, è diventata un linguaggio universale, interpretato dagli chef in innumerevoli modi. [The Washington Post]

Pakistan: migliaia di sostenitori dell’ex primo ministro Imran Khan, incarcerato, chiedono la sua liberazione.

La protesta fa parte della campagna del partito di opposizione Pakistan Tehreek-e-Insaf, o PTI, di Imram Khan, volta a fare pressione sull’attuale governo affinché lo liberi senza ulteriori indugi. La manifestazione si è tenuta a Swabi, una città nella provincia di Khyber Pakhtunkhwa dove governa il partito di Khan. Più di 10.000 sostenitori di Khan sono stati visti sventolare le bandiere del partito e scandire slogan in suo favore. [Associated Press]

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