Il cofondatore di Foxconn Terry Gou si ricandida alla presidenza di Taiwan.
“L’incompetenza del governo del Partito Democratico Progressista e le sue politiche hanno messo Taiwan a rischio di guerra” con la Cina, afferma Terry Gou. L’imprenditore taiwanese si era dimesso dalla società che aveva cofondato nel 2019 per presentarsi candidato alle presidenziali di quell’anno, ma non è riuscito a ottenere l’investitura del Partito nazionalista cinese (KMT). All’inizio di quest’anno ha brigato una seconda volta per ottenere la candidatura del KMT, ma il partito gli ha preferito il sindaco di Nuova Taipei Hou You-yi. [Taipei Times]
Il ministro degli esteri israeliano ha incontrato Najla al-Mangoush a Roma, provocando un coro di proteste in tutta la Libia. [Al Jazeera]
La misura è stata annunciata subito dopo la chiusura delle urne per l’elezione dei nuovi rappresentanti locali, i deputati nazionali e il prossimo capo dello stato. Il presidente in carica Ali Bongo Ondimba, 64 anni, corre per un terzo mandato settennale proseguendo una dinastia politica già durata di 55 anni. Bongo è salito al potere nel 2009 dopo la morte del padre, Omar Bongo, che ha governato il paese per 41 anni. [Africa News]
Germania: l’SPD propone il blocco degli affitti per frenare l’inflazione.
I proprietari di abitazioni site nelle zone con un mercato immobiliare limitato possono aumentare l’affitto solo del 6% in tre anni. [Bild]
La prima linea ferroviaria sopraelevata della Grande Giakarta, costata 2,13 miliardi di dollari, dovrebbe alleviare la cronica congestione stradale della capitale e il peggioramento dell’inquinamento atmosferico. La rete Light Rail Transit (LRT) senza conducente è lunga 41,2 km e collega il centro di Giakarta con le città satelliti di Giava Occidentale, Bekasi e Depok. Gli abitanti della Grande Giakarta dispongono anche di una linea per pendolari lunga 418 km che serve circa 1,2 milioni di passeggeri al giorno. [The Jakarta Post]
Attacco aereo israeliano contro l’aeroporto di Aleppo in Siria.
L’agenzia di stampa SANA, citando una fonte militare, scrive che aerei da guerra israeliani hanno lanciato missili dal Mar Mediterraneo, a ovest della città costiera siriana di Latakia, e hanno preso di mira l’aeroporto internazionale di Aleppo. L’attacco ha causato gravi danni alla pista dell’aeroporto e lo ha messo fuori uso. [Middle East Monitor]
Le manifestazioni sono cresciute costantemente in tutto il sud, in particolare nella provincia di Suwayda. [The Guardian]
È la seconda volta che il presidente cinese si reca nella regione da quando è iniziata la repressione contro gli uiguri quasi dieci anni fa. In un discorso Xi Jinping ha invitato a conciliare la lotta contro il “separatismo” con lo sviluppo economico. [The Guardian]
In Polonia un attacco con falsi impulsi radio blocca il traffico ferroviario.
La polizia polacca ha arrestato due persone sospettate di aver disturbato il traffico ferroviario trasmettendo falsi segnali radio che obbligano i convogli ferroviari a effettuare fermate di emergenza. Oltre una ventina di treni sono stati fermati in zone remote del nord-ovest del Paese da una o più persone che si spacciavano per sostenitori della Russia. [Le Monde]
Divieto dell’abaya a scuola: la politica si divide.
Il divieto di indossare la tradizionale tunica lunga da parte delle studentesse musulmane è accolto favorevolmente dalla destra, ma divide la sinistra. Nell’ultimo anno sono aumentate le denunce di “attacchi alla laicità”, che però riguardano un numero limitato di istituzioni. [Le Monde]
La giudice Tanya S. Chutkan ha respinto i tentativi dei legali dell’ex presidente di rinviare il processo fino al 2026. [The New York Times]
Stati Uniti e Cina concordano di approfondire i colloqui nel tentativo di allentare le tensioni.
Durante la sua visita a Pechino, Gina Raimondo, segretaria del commercio statunitense, ha detto che le due parti si incontreranno ancora per discutere, tra le altre questioni, delle restrizioni all’esportazione e della proprietà intellettuale. [The New York Times]
In squallidi internet café, in uffici sovraffollati o a casa, annotano le masse di dati di cui le aziende americane hanno bisogno per addestrare i modelli di intelligenza artificiale. Il loro compito è distinguere i pedoni dalle palme nei video utilizzati per sviluppare gli algoritmi della guida automatica; etichettare le immagini in modo che l’intelligenza artificiale possa generare rappresentazioni di politici e celebrità; modificare brani di testo per evitare che i modelli linguistici come ChatGPT producano frasi senza senso. Secondo stime governative approssimative, più di due milioni di persone nelle Filippine svolgono questo tipo di “lavoro di massa”, come parte del vasto ventre molle dell’intelligenza artificiale. Sebbene l’intelligenza artificiale sia spesso considerata un sistema di apprendimento automatico senza intervento umano, in realtà la tecnologia si basa sugli sforzi ad alta intensità di manodopera di una forza lavoro diffusa in gran parte del Sud del mondo molto spesso sfruttata. [The Washington Post]
Come il “circolo vizioso urbano” potrebbe scatenare la prossima grande crisi.
Con sempre più persone che lavorano da casa, le aziende immobiliari stanno ripensando i loro contratti di locazione o li aboliscono del tutto. L’aumento delle percentuali di locali sfitti e rende più difficile per i proprietari attrarre nuovi inquilini o vendere edifici a un prezzo conveniente. In tutte le grandi e medie città si profila il timore di un’apocalisse del settore immobiliare commerciale, che potrebbe innescare una spirale negativa sempre più generalizzata. [The Washington Post]
Un terremoto di magnitudo 7.1 colpisce il mare di Bali, in Indonesia.
L’epicentro del terremoto è localizzato a 201 chilometri a nord di Mataram, in Indonesia, a 518 chilometri sotto la superficie terrestre. [Reuters]
Almeno 14 morti in un attacco a una chiesa nel Congo orientale.
Miliziani hanno attaccato i fedeli che pregavano in una chiesa. Dietro l’attacco ci sarebbe il gruppo della Cooperativa per lo Sviluppo del Congo (CODECO), una delle tante milizie che operano nell’est devastato dal conflitto. [Reuters]
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