La Tunisia decreta la fine dell’acqua corrente 24 ore su 24.
Come se non bastasse l’inflazione dei prezzi dei generi alimentari, la società distributrice Sonede istituirà un sistema di quote per il razionamento dell’acqua, in base alle risorse idrauliche disponibili. [Le Courrier de l’Atlas]
Sono già 23 i morti accertati dello smottamento che ha devastato l’Ecuador.
Per il quinto giorno consecutivo continuano gli sforzi dei soccorritori dopo la valanga di domenica scorsa, anche se le speranze di trovare qualcuno vivo sotto le tonnellate di terra e macerie svaniscono. Secondo i dati ufficiali, i dispersi sono 67, motivo per cui soccorritori, vigili del fuoco e militari continuano a cercare. [Prensa Latina]
Il Venezuela indaga sulla possibile diffusa corruzione del conglomerato metallifero di stato.
Cinque funzionari della società dell’acciaio e dell’alluminio, compreso il suo presidente, Pedro Maldonado, sono stati arrestati. [Ultimas Noticias, Venezuela]
Il parlamento pakistano riduce i poteri del procuratore generale.
La decisione arriva nel mezzo di una accesa contrapposizione tra l’alta magistratura e il governo. [Wion]
Un nuovo farmaco sperimentale per la cura dell’Alzheimer accende le speranze.
I dati provvisori del primo studio umano sul trattamento dell’Alzheimer mostrano un’interessante riduzione dei livelli delle placche amiloidi nel cervello nelle prime fasi della malattia. L’effetto cresce aumentando il dosaggio del remternetug, somministrato sia per via venosa per via sottocutanea. [Lilly]
In Russia, gli studenti di un’università d’élite rivendicano il diritto di non studiare il cinese.
Il prestigioso Istituto di fisica e tecnologia di Mosca vuole rendere obbligatorio lo studio del cinese alla pari dell’inglese, relegando le altre lingue al rango di materie facoltative a pagamento. [Le Monde]
Durante un’udienza davanti al tribunale di Kiev, il metropolita Pavel ha respinto l’affermazione del servizio di sicurezza di aver “perdonato” l’invasione della Russia. [Al Jazeera]
Per difendere Trump molti repubblicani attaccano il sistema di giustizia penale statunitense.
Molti congressisti repubblicani hanno risposto all’incriminazione di Donald Trump attaccando il sistema di giustizia penale che, a loro dire, sarebbe corrotto, con accuse analoghe ai loro precedenti attacchi al sistema elettorale dopo la sconfitta dell’ex presidente nel 2020. Trump e i suoi alleati alla Camera dei rappresentanti e al Senato stanno ripetendo la stessa retorica delle false affermazioni di frode elettorale usata alla vigilia dell’assalto del 6 gennaio 2021 al Campidoglio degli Stati Uniti. [Reuters]
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