Ultim’Ora – VI – 027 –  Myanmar: la Cina ha mediato un altro cessate il fuoco nella guerra civile in corso. Ma reggerà?

Colombia: gli Stati Uniti congelano i visti per gli USA dopo che il presidente Petro nega l’atterraggio agli aerei che deportano immigrati colombiani.

Gli Stati Uniti hanno annunciato la chiusura degli uffici per i visti in Colombia in rappresaglia per la decisione del presidente Gustavo Petro di non accettare i voli militari di rimpatrio. Trump annuncia anche tariffe doganali punitive, divieti di viaggio e sanzioni. [El Tiempo]

Libano: quindici morti tra i residenti dei villaggi meridionali che sfidano gli ordini israeliani di non tornare a casa.

Le morti sono avvenute dopo la scadenza del termine per il ritiro delle truppe israeliane. In base all’accordo di cessate il fuoco che ha posto fine a mesi di conflitto con Hezbollah, sia le forze israeliane che quelle di Hezbollah avrebbero dovuto ritirarsi dal Libano meridionale entro il 26 gennaio. Il governo israeliano, tuttavia, ha affermato venerdì che l’esercito non ritirerà tutte le sue truppe dal Libano meridionale perché il Libano non ha rispettato la sua parte dell’accordo. [L’Orient-Le Jour]

Corea del Sud: la procura incrimina il presidente Yoon per insurrezione.

L’atto di accusa arriva 54 giorni dopo il decreto di legge marziale del 3 dicembre che ha fatto sprofondare il paese nel caos politico. Yoon Suk-yeol è il primo presidente nella storia coreana ad essere incriminato mentre è ancora in carica. [Chosun Ilbo]

Trump vuole “ripulire” Gaza e trasferire i palestinesi in Egitto e Giordania.

Il presidente ne ha parlato col re Abdullah II di Giordania e si ripromette di fare la stessa proposta al presidente egiziano Abdel Fattah Al Sisi. [The Wall Street Journal.]

Gaza: le tensioni aumentano mentre Israele blocca il ritorno dei palestinesi nel nord di Gaza.

Il gruppo terroristico non ha voluto o potuto liberare l’ostaggio civile Arbel Yehud prima dei militari e non ha ancora fornito informazioni sullo stato degli ostaggi ancora ancora in loro mani; Israele rinvia il passaggio dei palestinesi a nord di Gaza, impedendo a migliaia di palestinesi di tornare alle loro case a nord di Gaza. Le forze israeliane sparano sulla folla, uccidendo due persone e ferendone nove.

Il terribile bilancio dei bambini di Gaza: 13.000 morti, 25.000 feriti, 25.000 ricoverati in ospedale per malnutrizione, 38.000 orfani, 650.000 senza istruzione.

Le cifre snocciolate dall’ONU e dal ministero della salute palestinese dipingono un quadro allarmante. L’intero sistema educativo deve essere ricostruito a causa della distruzione sistematica operata dall’esercito palestinese. [Associated Press]

La Russia ha preso il controllo della città di Velyka Novosilka nell’oblast di Donetsk, nell’Ucraina orientale.

La presa di Velikaya Novoselka, 6mila abitanti, rafforza la posizione russa in vista dei negoziati con gli Stati Uniti ed apre la strada alle forze armate russe in due direzioni importanti: verso nord e nord-ovest in direzione di Pavlograd, e verso ovest in direzione di Zaporižžja. [Pravda.ru]

La Repubblica Democratica del Congo (RDC) interrompe i rapporti diplomatici con il Ruanda. L’ONU convoca una riunione di emergenza.

Almeno 13 membri stranieri di un contingente di pace uccisi nella Repubblica Democratica del Congo negli scontri con i ribelli. [Al Jazeera]

Olanda: ladri artificieri usano esplosivo per abbattere la porta d’un museo e rubare preziosissimi reperti.

Il principale pezzo rubato dal museo di Drents è l’elmo d’oro di Cotofenesti, di 2.550 anni fa, in prestito dal Museo di storia nazionale della Romania. Le immagini riprese dalle telecamere mostrano tre persone che forzano una porta esterna, seguita da un’esplosione. [De Telegraaf]

Sudan: decine di morti per un attacco di droni a un ospedale del Darfur.

L’attacco delle Forze d’Intervento Rapido  (RSF) ha preso di mira l’ospedale saudita di El Fasher, la capitale del Darfur settentrionale. [Sudan Tribune]

L’esercito ucraino colpisce per la seconda volta una raffineria di petrolio russa nella regione di Ryazan.

Kiev rivendica la responsabilità di un attacco notturno con droni a una raffineria di petrolio russa. È il secondo attacco allo stesso sito in meno di due settimane. [The Moscow Times]

La Lettonia  indaga su danni “significativi” a un cavo sottomarino in fibra ottica.

La nave forse responsabile del danneggiamento del cavo sottomarino LVRTC è stata identificata. Ma è già in viaggio verso la Russia. [Latvijas Avīze]

Un cittadino del New Hampshire, arrestato per aver partecipato all’assalto al Campidoglio il 6 gennaio, respinge la grazia di Trump.

Nel primo giorno in carica, il presidente Donald Trump ha graziato tutti i rivoltosi dell’attacco del 6 gennaio al Campidoglio degli Stati Uniti. Jason Riddle ha scontato una pena in carcere per la sua partecipazione alla rivolta rubando una bottiglia di vino e un libro sulla procedura del Senato. Oltre a Riddle, anche la 71enne Pamela Hemphill ha ricusato la grazia assumendosi la responsabilità della sua partecipazione al tentativo di impedire la certificazione della vittoria di Biden del 2020. [NHPR]

Donald Trump sostiene che i residenti della Groenlandia vogliono far parte degli Stati Uniti.

Il presidente si dice certo che gli USA prenderanno il controllo dell’isola, dopo la tempestosa telefonata con la prima ministra danese. [The Guardian]

Bielorussia: i sondaggi dopo voto all’uscita dei seggi attribuiscono a Lukashenko all’87,6% dei voti alle elezioni presidenziali.

L’alleato di Putin si regala il settimo mandato con un’elezione né libera né equa. [The Guardian]

L’UE si impegna a revocare gradualmente le sanzioni contro la Siria.

I ministri degli esteri dell’Unione hanno concordato di sospendere parte delle sanzioni economiche contro Damasco. Questa misura, destinata a favorire la transizione politica in corso in Siria, potrebbe essere annullata se i nuovi padroni del paese non rispettano le promesse fatte in materia di rispetto dei diritti umani e delle minoranze. [Le Monde]

Myanmar: la Cina ha mediato un altro cessate il fuoco nella guerra civile in corso. Ma reggerà?

Il governo militare del Myanmar e un importante gruppo etnico ribelle del nord-est hanno concordato un cessate il fuoco, nella città di confine cinese di Kunming, il secondo patto del genere ad essere firmato lì in poco più di un anno. L’accordo tra la giunta in carica e l’esercito dell’Alleanza democratica nazionale del Myanmar (MNDAA) è entrato in vigore il 18 gennaio. Questa volta la situazione è diversa dalla prima tregua dello scorso gennaio, affermano gli analisti, citando le misure più severe da parte di Pechino e l’indebolimento della giunta. [South China Morning Post]

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