Ultim’Ora – V – 275 – I kazaki si recano alle urne per un referendum sulla loro prima centrale nucleare.

Brasile: più di 150 milioni di elettori alle urne per le elezioni locali.

Più di 5.500 comuni eleggono sindaci e consiglieri. Comunali. [Correio Braziliense]

Tunisia: il presidente moralizzatore, poi rivelatosi autocrate, Kaïs Saïed è certo che le urne gli conferiranno un nuovo mandato.

Più di una dozzina di politici speravano di sfidarlo, ma la commissione elettorale ha approvato solo due candidati. Uno di questi, Ayachi Zammel, è stato condannato a 12 anni di carcere per falsificazione di documenti appena cinque giorni prima delle elezioni. La Tunisia è stata la culla della Primavera araba, una serie di rivolte contro i governanti autocratici del Nord Africa e del Medio Oriente, iniziata alla fine del 2010. Il paese era visto come un faro di democrazia per il mondo arabo. Poi è arrivato Saïed. [BBC]

Gran Bretagna: quasi 1000 migranti attraversano la Manica in una giornata da record.

973 migranti su 17 imbarcazioni hanno raggiunto il Regno Unito, battendo il precedente record del 2024. [The Telegraph]

Gaza: il capo di Hamas, Sinwar, da giorni non ha contatti con i mediatori. Si ritiene sia sempre circondato da uno scudo di ostaggi.

Funzionari del Qatar affermano che il capo di Hamas “è scomparso dai radar” anche per loro. [The Jerusalem Post]

Gli ungheresi chiedono maggiore libertà di stampa indipendente dalla “fabbrica di propaganda” dell’MTVA.

La protesta è stata organizzata dalla figura più importante dell’opposizione ungherese, Péter Magyar, a capo del partito TISZA, emerso negli ultimi mesi come la sfida politica più seria per il primo ministro Viktor Orbán da quando ha preso il potere quasi 15 anni fa. L’MTVA (Médiaszolgáltatás-támogató és Vagyonkezelő Alap) è il gruppo di coordinamento di quattro media pubblici ungheresi: la radio Magyar Rádió, le tv Magyar Televízió e Duna Televízió, e l’agenzia di stampa Magyar Távirati Iroda. [euronews]

Nuova Zelanda: nave della marina militare si incaglia e affonda al largo di Samoa. L’equipaggio è stato posto in salvo.

Il Manawanui, specializzato in immersioni e idrografia della marina, si è incagliato abissandosi vicino alla costa meridionale di Upolu. Video e foto pubblicati sui media locali mostrano il Manawanui, costato al governo neozelandese 93 milioni di dollari nel 2018, in forte sbandamento e con colonne di denso fumo grigio. [New Zealand Herald]

“La moschea era chiusa, ma la discoteca ha aperto le porte”: a Beirut le famiglie bombardate trovano rifugio in un locale notturno.

L’esclusivo Skybar di Beirut ha accolto 400 libanesi rimasti senza casa a causa dei bombardamenti israeliani nel Libano meridionale. Nel sobborgo di Dahiyeh a Beirut centinaia di cittadini hanno trovato rifugio all’interno dello Skybar, ma nonostante nel locale non manchi lo champagne, gli inattesi  ospiti non hanno voglia di brindare. [The Guardian]

L’ex ambasciatore israeliano in Francia, Elie Barnavi, dice che “Israele sta vincendo le battaglie, ma sta perdendo la guerra”.

Lo Stato ebraico deve passare dalla forza alla politica attraverso un cessate il fuoco a Gaza, che disinnescherebbe la bomba libanese e consentirebbe soprattutto il rilascio degli ostaggi ancora vivi, spiega il diplomatico israeliano in un articolo su “Le Monde”. [Le Monde]

Reti sociali: la fine di un’era?

Dopo vent’anni di auge delle grandi reti sociali, il loro utilizzo è cambiato. Gli utenti oggi preferiscono rifugiarsi in gruppi privati, relegando le grandi piattaforme a luoghi di intrattenimento e sempre meno di conversazione. No, i media sociali non sono morti. Più di due miliardi di persone si collegano ogni giorno a Facebook, un miliardo ogni mese a TikTok e, nonostante i ripetuti scandali, 250 milioni ogni giorno ad X, ma una nuova era del Web stia iniziando. [Le Monde]

I kazaki si recano alle urne per un referendum sulla loro prima centrale nucleare.

Questo voto è fondamentale per il processo democratico del paese. Molti ormai pensano che sia loro dovere costituzionale, oltre che loro diritto, contribuire a decidere il futuro energetico del Kazakistan. [The Astana Times]

Il Ruanda distribuirà il vaccino per il Marburg in fase di sperimentazione mentre il numero dei decessi per l’epidemia sale a 12.

Il Ruanda ha già ricevuto dal Sabin Vaccine Institute 700 dosi di un vaccino ancora in fase di sperimentazione, che utilizzerà per gli operatori sanitari e i soccorritori, nonché le persone che sono state in contatto con casi confermati. Come l’Ebola, si ritiene che il virus Marburg abbia origine nei pipistrelli della frutta e si diffonda tra le persone attraverso il contatto ravvicinato con i fluidi corporei di individui infetti o con superfici contaminate, come le lenzuola. Senza trattamento, il Marburg può essere fatale fino all’88% dei casi. [Associated Press]

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