Ultim’Ora – V – 168 – Stati Uniti: la Corte Suprema autorizza il disarmo degli autori di violenza domestica.

Gli investigatori delle famiglie delle vittime dell’11 settembre scoprono un video girato da un uomo con legami con i servizi segreti sauditi che parla di un “piano”.

Per più di due decenni, la posizione degli Stati Uniti è stata che l’11 settembre al Qaeda ha agito da sola. Un video venuto alla luce recentemente insinua il dubbio che il governo saudita abbia fornito assistenza cruciale ai dirottatori durante gli attacchi terroristici dell’11 settembre. Il video, ripreso alcuni mesi prima dell’attentato,  mostra Omar al-Bayoumi, che secondo l’FBI era un agente dei servizi segreti sauditi con stretti legami con due dei dirottatori dell’11 settembre, [CBS]

Il miliardario Tim Mellon è il primo a superare i 100 milioni di dollari in donazioni elettorali. A Trump e al candidato indipendente Robert Francis Kennedy Jr.

Tim Mellon, che sosteneva che la rete di sicurezza statunitense sia una “riduzione della schiavitù”, ha donato 75 milioni di dollari a Trump e 25 milioni a RFK Jr. [The Guardian]

Niger: la giunta al potere toglie al gruppo la concessione di uno dei suoi più grandi giacimenti di uranio.

Il regime militare ha deciso di ritirare al gruppo francese il permesso per il futuro sfruttamento della miniera di uranio di Imouraren, nel nord-est del Paese. [Le  Monde]

Stati Uniti: la Corte Suprema autorizza il disarmo degli autori di violenza domestica.

Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha accolto con favore la sentenza della Corte Suprema. [The Washington Post]

Le restrizioni statunitensi mettono le principali basi aeree russe fuori dal raggio di tiro degli ucraini.

Permettere all’Ucraina di colpire obiettivi in ​​Russia con armi statunitensi ha ridotto gli attacchi missilistici su Kharkiv ma non ha fermato gli aerei che sganciano bombe plananti mortali. [The Washington Post]

Guerra dei nomi: l’India vuole rinominare oltre due dozzine di siti in Tibet, per fare dispetto a Pechino.

L’elenco dei luoghi da rinominare è stato messo a punto dalla divisione di guerra dell’informazione dell’esercito. [India Today]

È il ponte più lungo mai costruito in Perù, ma non porta da nessuna parte.

Il ponte, che fa parte di un progetto autostradale federale che collegherà Iquitos, nel nord-est del Perù, al distretto di El Estrecho al confine colombiano, per un totale di circa 188 chilometri, deve fare fronte alla crescente opposizione delle tribù indigene che temono che la sua costruzione porterà all’accaparramento di terre, alla deforestazione e al traffico di droga, che hanno afflitto progetti simili nella più grande foresta pluviale del mondo. [Associated Press]

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