Ultim’Ora – V – 138 – Iran: chi governa il paese dopo la morte del presidente?

La violenza si intensifica nel sud-ovest della Colombia mentre un gruppo scissionista delle FARC attacca polizia e militari.

L’esplosione di una bomba ha ferito sei persone nella città di Jamundi mentre un attacco dei ribelli a una stazione di polizia nella città rurale di Morales ha causato la morte di almeno due agenti. Il governo attribuisce gli attacchi alle FARC-EMC, un gruppo ribelle che si è staccato dalle Forze Armate Rivoluzionarie della Colombia e ha rifiutato di firmare l’accordo di pace del 2016 col quale sono stati smobilitati più di 14.000 guerriglieri. [La Jornada]

Intervista esclusiva: il procuratore della Corte penale internazionale chiede mandati di arresto contro Sinwar e Netanyahu per crimini di guerra.

La Corte penale internazionale (CPI) chiede mandati di arresto per il capo di Hamas a Gaza Yahya Sinwar e il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu per gli attacchi del 7 ottobre contro Israele e la successiva guerra a Gaza. Karim Khan dice che la procura della Corte penale internazionale sta altresì preparando la richiesta di mandati per il ministro della difesa israeliano Yoav Gallant e di altri due massimi dirigenti di Hamas: Mohammed Diab Ibrahim al-Masri, capo delle Brigate Al Qassem, meglio conosciuto come Mohammed Deif, e Ismail Haniyeh, leader politico di Hamas. È la prima volta che la CPI prende di mira il massimo leader di uno stretto alleato degli Stati Uniti. La decisione mette Netanyahu sullo stesso piano del presidente russo Vladimir Putin. [CNN]

“Notizie positive” per i difensori della libertà di stampa dopo il riconoscimento del diritto di Assange di ricorrere in appello.

“La decisione dell’Alta Corte è una rara notizia positiva per Julian Assange e tutti i difensori della libertà di stampa”. Se estradato negli Stati Uniti, Assange correrebbe il rischio di gravi abusi, compreso un isolamento prolungato, che violerebbe il divieto di tortura o altri maltrattamenti. [Amnesty International]

Sud Africa: La Corte costituzionale stabilisce che l’ex presidente Jacob Zuma non può candidarsi al parlamento.

La Corte Costituzionale ha chiarito che l’ex presidente Jacob Zuma non può candidarsi all’Assemblea nazionale finché non avrà scontato i cinque anni di reclusione ai quali è stato condannato per corruzione. Zuma, che ha appena presentato il manifesto elettorale del suo nuovo partito, uMkhonto Wesizwe, dice che continuerà ugualmente la sua campagna. [Daily Maverick]

Nel discorso d’insediamento il nuovo presidente di Taiwan esorta la Cina al dialogo.

Lai Ching-te (賴清德) ha ribadito la sovranità di Taiwan, affermando che la nazione deve cooperare con le altre democrazie, ma aggiunto che spera “che la Cina affronti la realtà dell’esistenza della Repubblica Cinese” e “in buona fede… si impegni a collaborare con il governo legale scelto dal popolo di Taiwan”. [Taipei Times]

Per Pechino, con il suo discorso a favore dell’indipendenza il leader taiwanese William Lai invia “segnali pericolosi”.

Per l’Ufficio per gli affari di Taiwan, Lai rimane ostinatamente su una posizione di indipendenza, che “non sarà mai tollerata”. Per gli ascoltatori di Pechino, il discorso “molto intenso” di Lai era costellato da inaccettabili riferimenti alla “sovranità” dell’isola. [South China Morning Post]

L’Iran apre le indagini sull’incidente dell’elicottero di Raisi.

I risultati delle indagini saranno resi noti a fine indagine. [Irna]

L’elicottero Bell 212 che si è schiantato mentre trasportava il presidente iraniano era stato acquistato dallo Scià prima del 1979.

Il modello, che ha volato per la prima volta nel 1968, ha avuto problemi di manutenzione a causa dell’embargo sui pezzi di ricambio. Il Bell 212 è una versione civile ampiamente utilizzata dell’elicottero militare Huey dell’era del Vietnam. L’elicottero di Raisi non aveva il sistema di segnalazione guasti attivato o non lo possedeva affatto. [Anadolu Agency]

Iran: chi detiene il potere ora che il presidente è morto?

Tre uomini sembrano destinati a scalare i ranghi in un rimpasto, a cominciare da Mohammad Mokhber, nominato presidente ad interim. Ali Bagheri Kani, viceministro degli esteri e negoziatore nucleare per l’Iran, è stato nominato ministro degli esteri ad interim, ma non è chiaro se manterrà il nuovo incarico dopo le elezioni che si terranno entro 50 giorni. [The Guardian]

Più di un terzo della foresta amazzonica stenta a riprendersi dalla siccità.

Il “rallentamento critico” della ripresa solleva preoccupazioni sulla resilienza delle foreste al collasso dell’ecosistema. Secondo un nuovo studio, i segnali di indebolimento della resilienza sollevano preoccupazioni sul fatto che la più grande foresta tropicale del mondo (e il più grande serbatoio di carbonio terrestre) stia scivolando verso un punto di non ritorno. [The Guardian]

In Niger, la giunta al potere concede agli Stati Uniti quattro mesi per lasciare il paese.

I mille soldati americani schierati nella lotta anti-jihadista hanno tempo fino al 15 settembre per lasciare la loro base di Agadez, secondo i termini di un accordo siglato “in totale trasparenza e perfetto rispetto reciproco tra le due parti”. [Le Monde]

Elezioni indiane: arrestato un ragazzo di 16 anni che ha votato otto volte per il candidato del partito di Modi.

A Farrukhabad, una cittadina sulle rive del Gange, nell’Uttar Pradesh, un minore ha pubblicato un video col quale documenta come ha potuto votare ben otto volte per il partito di Modi pur non avendo l’età per essendo iscritto nelle liste elettorali. L’Uttar Pradesh conta più di 250 milioni di abitanti e i suoi 80 deputati sono fondamentali per la formazione di qualsiasi maggioranza parlamentare. [Kaumudi]

Esperti indipendenti delle Nazioni Unite chiedono agli huthi dello Yemen di liberare i seguaci baha’i detenuti illegalmente.

Cinque persone della minoranza religiosa baha’i del paese sono in detenzione da un anno. I cinque sono tra i 17 fedeli baha’i arrestati lo scorso maggio quando gli huthi hanno fatto irruzione in un raduno religioso nella capitale Sanaa. Da tempo ci sono preoccupazioni per il trattamento riservato ai membri della minoranza baha’i da parte dei ribelli yemeniti, meglio noti come huthi, che governano gran parte dell’impoverito nord del paese arabo e della capitale Sanaa, da quando è iniziata la guerra civile, nel 2014. [Associated Press]

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