Dopo mesi di proteste, l’Iran abolisce la polizia morale.
La decisione sembra una concessione al movimento di protesta scoppiato dopo la morte di Mahsa Amini, la giovane curda detenuta dalla polizia morale per presunta violazione delle regole sull’abbigliamento islamico. Riportata da tutti i notiziari della tv si stato, appare una vittoria significativa per le femministe. I disordini sono stati una delle più grandi sfide degli ultimi decenni alla dittatura clericale iraniana e la decisione di eliminare la polizia morale è certamente la prima grande concessione del governo ai manifestanti. [The New York Times]
L’Iran rivedrà la legge sul velo obbligatorio dopo mesi di proteste.
Il hijab è diventato obbligatorio per tutte le donne iraniane nell’aprile 1983, quattro anni dopo la rivoluzione islamica che ha rovesciato la monarchia sostenuta dagli Stati Uniti. [France 24]
L’Iran giustizia quattro uomini per presunti legami con i servizi segreti israeliani.
L’agenzia di stampa Mizan riferisce che le condanne per “cooperazione ” con Israele e “sequestro di persona” sono state eseguite domenica in un momento di accresciute tensioni, dopo più di due mesi di proteste. Altre tre persone sono state condannate da cinque a 10 anni di carcere per reati contro la sicurezza del paese, complicità in rapimenti e detenzione di armi, come si legge sul sito web della magistratura. [BBC]
Una rara manifestazione di protesta antigovernativa nel sud della Siria fa due morti.
I manifestanti sono arrabbiati con il governo di Assad per l’aumento dei prezzi, le interruzioni di corrente, la scarsità di prodotti alimentari e carburante. Almeno due persone sono state uccise, tra cui un poliziotto, quando i manifestanti nella città di Sweida, nel sud della Siria, hanno preso d’assalto un edificio del governo provinciale. [Al Jazeera]
Gli attivisti sono preoccupati che “la stessa tecnologia razzista usata per reprimere gli uiguri venga commercializzata anche in occidente”. [The Guardian]
Una nuova radicale terapia per il parkinson utilizzerà i trapianti di cellule staminali.
Le cellule nervose coltivate in laboratorio sostituiranno quelle distrutte dalla malattia: gli scienziati sperano che il trattamento possa essere disponibile entro cinque anni. [The Observer]
L’incerto futuro del Camerun dopo quarant’anni di regno di Paul Biya.
L’onnipotente presidente del Camerun ha appena festeggiato i quattro decenni al potere. Sempre al centro del gioco, il quasi novantenne Paul Biya lascia volutamente nella nebbia la questione della sua successione. [Le Monde]
All’inizio di novembre è stato firmato un accordo di pace tra le forze ribelli e il governo federale. Il conflitto, iniziato nel novembre 2020, ha provocato molti morti e circa due milioni di sfollati. [Le Monde]
Alcune provincia hanno una lunga storia di rapporti con il continente e le loro aziende stanno investendo miliardi in progetti commerciali, ma la priorità è ancora realizzare profitti, dicono gli analisti. [South China Morning Post]
Tre astronauti cinesi tornano sulla terra dopo una missione di sei mesi.
La capsula che trasportava il comandante Chen Dong e gli astronauti Liu Yang e Cai Xuzhe è atterrata in un sito di atterraggio nel deserto del Gobi, nel nord della Cina. Prima della partenza, sono rimasti per quasi cinque giorni con i tre colleghi arrivati mercoledì con la missione Shenzhou-15. [China Daily]
Uno Xi Jinping più pragmatico lancia un’offensiva globale di fascino.
In Indonesia, il presidente cinese ha stretto la mano di Biden e gli ha sorriso calorosamente. Con il primo ministro australiano Anthony Albanese ha ricordato la sua visita a Canberra. In Tailandia, ha detto al primo ministro Prayuth Chan-ocha che i due dovrebbero incontrarsi “con la stessa frequenza dei parenti” e ha assicurato l’inviato taiwanese Morris Chang che “stava bene” dopo un’operazione all’anca. Dopo quasi tre anni di segregazione all’interno dei propri confini, Xi ha intrapreso un’offensiva di fascino globale. Nelle sei settimane da quando si è assicurato un nuovo mandato come capo del Partito comunista cinese e dell’esercito cinese, ha incontrato almeno 26 capi di stato o di governo di ogni continente. La campagna continua anche se Xi affronta un’ondata di dissenso interno che non si vedeva da decenni. [The Washington Post]
La decisione arriva alla vigilia del previsto inizio di due misure volte a colpire i ricavi petroliferi della Russia, il boicottaggio da parte dell’Unione Europea della maggior parte del petrolio russo e il tetto di 60 dollari al barile sulle esportazioni russe imposto dall’UE e dalle democrazie del Gruppo dei Sette. [Associated Press]
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