La prossima estrazione prevede un primo premio di 929,1 milioni di dollari. Il 13 gennaio 2016 il Powerball ha registrato la vincita più grande della storia delle lotterie a livello mondiale, ovvero 1.586.000.000 di dollari ripartiti tra 3 biglietti vincenti.
Il padre del 44enne Mohamad Nizar Najib, Najib Razak, sta scontando una pena detentiva di 12 anni per il suo ruolo nello scandalo multimiliardario 1MDB. [The Star]
Migliaia di lavoratori tailandesi sono stati attirati in Finlandia e Svezia con la promessa di alti guadagni nella raccolta dei frutti di bosco. Al contrario, hanno dovuto affrontare condizioni di lavoro e di vita disumane e raramente hanno ricevuto compensi promessi. [South China Morning Post]
Johnson guadagna ogni anno circa 10 milioni di sterline dai gettoni per i suoi discorsi e dalle vendite delle sue memorie, ma i avrebbe perso se fosse stato sconfitto da Rishi Sunak. [The Guardian]
Nuove proteste nelle università iraniane e nella regione curda.
Il movimento contro il regime del Paese innescato dalla morte di Mahsa Amini continua nonostante la repressione. [The Guardian]
La COP27 mette per la prima volta all’ordine del giorno la compensazione climatica.
Negli ultimi mesi, le catastrofi causate dal clima sono costate migliaia di vite, hanno costretto a sfollare milioni di persone e creato danni per miliardi di euro. Alla COP27, i leader pakistani colpiti dalle inondazioni si sono fatti promotori d’una mozione che impegna i paesi inquinanti a pagarne il conto. [The Express Tribune]
COP27: agricoltura e alimentazione, due temi trascurati dai negoziati sul clima.
Solo il 3% dei finanziamenti pubblici per il clima è destinato all’agricoltura e all’alimentazione, anche se questo settore rappresenta un terzo delle emissioni di gas serra. [Le Monde]
Ruben Vardanian, ex banchiere di investimento a capo del governo del Nagorno-Karabakh.
L’oligarca ha rinunciato alla nazionalità russa per prendersi cura dell’enclave nel quadro della guerra senza fine tra Armenia e Azerbaigian. [Le Monde]
La Russia riattiva gli attacchi informatici in vista delle elezioni statunitensi di martedì.
Ricercatori hanno identificato una serie di operazioni di disinformazione russa per influenzare le elezioni americane e, forse, erodere il sostegno all’Ucraina. [The New York Times]
I somali sono affamati, ma il loro governo dice che non c’è carestia.
Le organizzazioni umanitarie affermano che i leader della Somalia sono contrari alla dichiarazione formale di carestia che potrebbe sbloccare gli aiuti internazionali e salvare molte vite umane. [The New York Times]
I repubblicani devono conquistare cinque seggi in bilico per prendere il controllo della Camera. I democratici faticano a impedire che ciò accada. Il 49% degli elettori registrati che afferma che voterà repubblicano contro il 48% che voterà per il democratico. Probabilmente nel complesso il 50% degli elettori voterà per i repubblicani e il 48% per i democratici. [The Washington Post]
L’obiettivo non è spingere l’Ucraina al tavolo dei negoziati, ma garantire che mantenga un livello morale elevato agli occhi dei suoi sostenitori internazionali. [The Washington Post]
Il partito al governo in Nicaragua spera di rafforzarsi alle prossime elezioni locali.
Dopo una campagna elettorale senza comizi, manifestazioni , né una vera opposizione, il partito di governo del Nicaragua vuole aumentare il numero dei comuni che già controlla. La Commissione interamericana per i diritti umani ha espresso preoccupazione per il fatto che in Nicaragua non esistono “le condizioni minime necessarie” per tenere elezioni libere ed eque. Il governo ha chiuso circa 2.000 organizzazioni non governative e più di 50 organi di stampa mentre reprimeva le voci di dissenso. [Associated Press]
I produttori dei sistemi di voto combattono la furia della destra contro l’automazione.
I leader del settore, Dominion Voting Systems e Election Systems & Software, faticano a smontare le idee preconcette inculcate dai trumpiani sulle ipotetiche manipolazione del voto. Dominion si è anche rivolto ai tribunali, intentando otto cause per diffamazione contro gli alleati di Trump e alcuni media con in testa Fox News. [Reuters]
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